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venerdì 28 febbraio 2014

storia del wing chun

storia del WING CHUN
La storia del Wing Chun comincia in Cina durante la dinastia Qing, con la distruzione del famoso monastero di Shaolin e la fuga di cinque monaci detti “i cinque antenati”.

Uno di questi monaci, o meglio una monaca, era Ng Mui, la quale si rifugiò nel monastero della “Gru Bianca” sui pendii delle montagne Daliang. Qui, al confine tra le provincie del Sichuan e dello Yunnan la leggenda vuole che Ng Mui assistesse a un combattimento tra una Gru e un Serpente. Ispirata dallo scontro combinò i movimenti di questi due animali con le tecniche del monastero di Shaolin da dove ella proveniva, creando così una nuova arte marziale, ancora senza nome.

La leggenda ci tramanda che la monaca Ng Mui prese come sua discepola una giovane ragazza di nome Yim Wing Chun, la quale era infastidita da uno scontroso bullo del suo villaggio che la voleva sposare con la forza. La monaca istruì la giovane ragazza alla sua nuova arte non ancora battezzata; costei per evitare di sposare il malintenzionato lo sfidò in un combattimento, e se avesse vinto lei si sarebbe potuta sottrarre al matrimonio contro volontà.
Yim Wing Chun vinse l’incontro guadagnandosi una stabile fama di abile combattente.
La giovane donna non insegnò lo stile tramandatole dalla monaca tranne che a suo marito, il mercante di sale Leung Bok Chao, il quale in onore della moglie chiamò quest’arte con il suo nome: Wing Chun Kuen, “La boxe di Wing Chun” (in cinese Yong Chun Quan).

Attraverso ormai quattro secoli di storia questa meravigliosa arte è giunta fino a noi grazie al lavoro di grandi maestri che l’hanno mantenuta viva nel tempo.
L’ultimo di questi grandi è stato Yip Man, che continuò a mantenere l’insegnamento dell’arte pressoché segreto insegnando a un piccolo gruppo di allievi nella regione di Fatshan. Nel tardo 1949, a causa della sconfitta dei nazionalisti per mano del Partito comunista di Mao Zedong, Yip Man perse le sue ricchezze e la sua casa e non ebbe altra scelta che quella di scappare per rifugiarsi nell’isola di Hong Kong, già sotto il dominio britannico, dove non avendo altra risorsa che la sua arte iniziò ad insegnare professionalmente.
Da quel momento in avanti decine e decine di allievi hanno studiato questo metodo direttamente sotto la sua guida, e grazie alla grande abilità di alcuni di questi il Wing Chun ha raggiunto fama mondiale ed è oggi diffuso ovunque nel mondo.
Prima di spegnersi nel 1972 il gran maestro Yip Man riuscì a vedere la sua scuola e la sua arte raggiungere onorevoli traguardi, che lo consacrarono come il più autorevole Maestro di Wing Chun del nostro secolo.

L’arte del Wing Chun

Il Wing Chun è forse la prima arte marziale che considera la meccanica del corpo dell’essere umano concentrando grande attenzione sullo studio delle linee di attacco e di difesa, e soprattutto sull’economia e simultaneità dei movimenti.
Essendo uno stile creato da una donna, non enfatizza l’uso della forza muscolare ma porta la sua attenzione su altri aspetti dell’individuo, quali precisione, velocità di pensiero ed azione, sensibilità, reattività ed efficacia dei movimenti, grande uso della strategia e dell’intenzione mentale.
La struttura dello stile è molto semplice: tre forme a mani nude, una forma con un apposito manichino di legno (caratteristico del sistema), due forme con le armi: una con il bastone lungo e una con due coltelli.
Ovviamente c’è poi tutto un lavoro con il compagno con il quale si studiano le applicazioni delle varie forme e ci si dedica al lavoro principale di sensibilità e sincronismo, il “Chi sau”.
La struttura così essenziale consente ai praticanti di dedicarsi a lungo allo studio e allo sviluppo dei principi fondamentali migliorandone la conoscenza e l’esecuzione.

Il “Chi Sau” è forse l’esercizio principale e caratteristico del sistema, che ha sempre dato a quest’arte un fascino particolare.
Mentre le forme “a solo” servono al praticante per sviluppare la conoscenza e la preparazione necessaria della propria struttura corporea, lo studio delle catene meccaniche, l’equilibrio, gli automatismi del movimento, il rafforzamento del corpo, lo studio dei principi del sistema, le strategie ecc., gli esercizi di “Chi Sau” (mani appiccicose) servono a sviluppare la sensibilità delle forze in movimento, ad abituare al lavoro con un antagonista che non coopera ma ci ostacola.
Questo esercizio è molto prezioso per il praticante perché lo addestra non solo all’applicazione delle tecniche di attacco, difesa e contrattacco, ma anche alla scelta del tempo, controllo della forza, controllo del respiro e delle emozioni. È in realtà molto più che un semplice addestramento delle abilità marziali, è un vero e proprio strumento per aumentare le percezioni sensoriali su tutto il corpo; il chi sao può essere infatti praticato introducendo l’uso delle gambe, delle proiezioni e delle leve articolari, obbligando la mente a interrompere il suo costante lavoro di osservazione logica per dare spazio alla reattività più istintiva, libera e creativa guidata dai principi appresi nelle forme.
È una sorta di istruzione del corpo a trovare un’intelligenza periferica che agisca indipendentemente dal pensiero ragionato della mente.
Grazie a queste particolari caratteristiche il Wing Chun è da considerarsi un’arte estremamente scientifica e utile alle esigenze dell’uomo moderno; esigenze che vanno ben oltre al bisogno di difendersi dalle aggressioni fisiche, aspetto per altro curato moltissimo dalla strategia dei movimenti del sistema rendendola un’efficacissima arte marziale.
Il percorso che il Wing Chun offre è in realtà molto più profondo, o almeno lo è per tutti coloro che hanno voglia di entrare dentro se stessi.

Nota: è stata adottata la trascrizione in caratteri occidentali Wing Chun perché fu la prima diffusa negli anni ’50 ad Hong Kong come “traduzione” fonetica dal Cantonese all’inglese.
I cinesi scrivono questo nome con i caratteri:

La traslitterazione in caratteri occidentali (pinyin) è

 Yong Chun.
Restano comunque solamente dei modi differenti per chiamare lo stesso stile


.wing chun  
MONACO SHAOLIN ARTE DALLA QUALE DERIVA IL WING CHUN

CHI-KUNG la magia


Fondatore Caposcuola
la magia del CHI-KUNG  e' una cosa che viene da lontano...

piccola respirazione e grande respirazione celeste.

wing & weng



Il Weng Chun Kuen ( pugno dell'eterna primavera ) è nato nel Tempio Shaolin del Sud, durante la dinastia Ching il tempio venne distrutto ma L’Abate del tempio Shaolin, Chi Sim Sim Si, riuscì a fuggire assieme ad altri Monaci e, presentandosi sotto falso nome, si fece assumere come cuoco sulle Giunche Rosse (imbarcazioni che servivano da mezzo di trasporto per le compagnie teatrali), con lo scopo di nascondersi. Qui in seguito decise di insegnare alla troupe dell'opera, ma i membri non avevano abbastanza tempo da dedicare all’ allenamento, e pertanto impararono un sistema semplificato.
Solo alcuni di loro impararono il sistema completo, Wong Wah Bo ( leader dell'opera ) fu' uno di questi e diventò il successore dell' Abate.
Uno dei suoi migliori allievi era San Kam ritenuto il miglior combattente dello stile Weng Chun di quegli anni;
Fung Siu Ching fu introdotto al Weng Chun Kuen da San Kam, egli dopo dieci anni di allenamento diventò uno dei più famosi insegnanti di Weng Chun Kuen di tutta l’Asia.
Allievi del Maestro Fung Siu Ching a Fatshan furono il figlio Fung Tin, i fratelli Lo, Tang Suen, Dung Yick ed il chimico Ma Chung Yi. Gli allievi del Maestro Fung Siu Ching furono custodi di molti villaggi intorno a Fatshan. I fratelli Lo, ad esempio, erano famosi per scacciare bande di rapinatori armati, con il solo uso di alcune grosse spade. In uno di questi racconti si narra di 20 malviventi cacciati dal paese senza che nessuno fosse stato ferito gravemente. Tang Suen, loro fratello di Weng chun, poiché proteggeva la gente dei villaggi con un bastone lungo, ricevette il titolo onorario di “Re del Bastone Lungo”.

Il Weng Chun Kuen che stò imparando da Sifu Maria è il risultato del progetto di ricerca del “ Dai Duk Lan “ voluto e ideato dal Maestro Wai Yan.

Wai Yan nacque ad Hong Kong agli inizi del 1900 da una ricca famiglia cinese, studiò il Weng Chun della famiglia Lo e si appassionò così tanto di quest' arte che una volta padroneggiato lo stile avviò un nuovo progetto per rifinirlo e migliorarlo.
Il Maestro Wai Yan trasformò così uno dei suoi negozi di spezie (chiamato Dai Duk Lan) in una Accademia di ricerca per il Weng Chun, qui vi si riunirono i Maestri delle più importanti famigli di Weng Chun dell'epoca per sviluppare un progetto comune. I maestri che aderirono al progetto erano:

  • Sifu Lo Chiu Woon
  • G.M. Chu Chung Man “imbattibile Maestro di Weng Chun”
  • Sifu Tam Kong “esperto di Kam Na”
  • G.M. Tang Yick “The king of Long Pole”
Il progetto si stava sviluppando, praticarono insieme per oltre 20 anni, decidendo che il nuovo curriculum del Sistema dovesse comprendere le seguenti forme:
  • Sam Pai Fut ( da Sifu Lo Chiu Woon )
  • Weng Chun Kuen (da GM Tang Yik)
  • Jong Kuen (da GM Tang Yik)
  • Mook Yan Chong (pupazzo di legno da GM Tang Yik)
  • Kwan Chong (col bastone eseguita al pupazzo da GM Tang Yik)
  • Look Dim Poon Kwan (bastone lungo da GM Tang Yik)
ale & nik








sifu maria & nik
sifu maria & ale zolesi
alessandro zolesi istruttore WENG CHUN